La Fondazione Gramsci è un istituto culturale che ha come fine l'arricchimento critico della tradizione del patrimonio ideale della sinistra e del socialismo democratico in Europa. Essa promuove studi e ricerche sull'opera e il pensiero di Antonio Gramsci, sulla storia, la politica e la società contemporanea, e sulle forme del loro mutamento. La Fondazione dispone di archivi di valore per lo studio della storia politica, sociale e culturale dell'Italia nel Novecento, dichiarati di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza archivistica per il Lazio, che comprendono l'Archivio storico del Pci 1921-1991; i Quaderni e le Lettere dal carcere di Gramsci; gli archivi Visconti, Aleramo e Squarzina. La Fondazione dispone di una Biblioteca specializzata nelle scienze storiche e sociali di circa 157.000 volumi che aderisce al servizio SBN.
Tra le numerose attività di ricerca svolte dalla Fondazione nei campi di sua competenza, particolare rilevanza hanno le iniziative volte alla tutela e alla valorizzazione del proprio patrimonio archivistico e bibliotecario sia attraverso la realizzazione di progetti di ricerca o di pubblicazione scientifiche, ma anche attraverso la creazione di banche dati consultabili on line sul sito. In quest'ottica si inserisce il progetto Archivi della Resistenza che segue altri progetti che hanno visto la realizzazione di un portale dedicato, quali Il Risorgimento e la nascita dell'Italia contemporanea e La grande trasformazione 1914-1918.

Partner

Fondazione Gramsci di Puglia

La Fondazione si costituisce nel 1992 come ente autonomo e indipendente, dopo aver svolto dal 1974 attività di ricerca quale Sezione Pugliese dell'Istituto Gramsci. Sorta col fine «dell'arricchimento e della diffusione del patrimonio ideale e della tradizione culturale del movimento operaio» (art. 2 Statuto), la Fondazione ottiene nel 1994 il riconoscimento giuridico di Ente morale e, in ragione delle finalità statutarie, cura la conservazione e il progressivo accrescimento del proprio patrimonio documentario. Assieme ai complessi archivistici acquisiti dagli organi territoriali del Pci pugliese e dai suoi gruppi dirigenti, tale incremento è l'esito di lasciti e donazioni di beni documentari, avvenuta su scala regionale, da parte di una molteplicità di soggetti di area democratica.
Nell'ultimo decennio la Fondazione ha dedicato parte importante della propria attività di ricerca al tema della costruzione, durante il corso del Novecento, di una identità regionale imperniata sulla dimensione adriatica immaginata per la Puglia dalle sue classi dirigenti. Un filone approfondito attraverso convegni internazionali, corsi di formazione e pubblicazioni, e ripreso, non in ultimo, all'interno del progetto Puglia 14-18, selezionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri tra le iniziative culturali per il centenario della Prima guerra mondiale.

Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea «Tommaso Fiore»

L'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea «Tommaso Fiore», sorto negli anni Cinquanta su iniziativa dell'Anppia (Associazione nazionale perseguitati politici antifascisti), si costituisce in Associazione il 12 aprile 1970 ad opera di significativi esponenti dell'intellettualità democratica pugliese, tra i quali Tommaso Fiore, Natale Lojacono, Fabrizio Canfora, Franco De Felice, Giuseppe Di Vagno. Nel 1982 l'Ipsaic ottiene il riconoscimento di archivio di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica della Puglia e dal 1988 è associato all'Istituto Nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia (Insmli). Negli anni Ottanta avviene la riorganizzazione dell'Istituto con il contributo di significativi esponenti del meridionalismo democratico, tra i quali Michele Cifarelli, Vittore Fiore, Mario Dilio ed Enzo Mazzoccoli.
Ad oggi l'Ipsaic collabora all'attività di ricerca dell'Insmli, del Ministero della Pubblica istruzione, del Miur, di diversi istituti universitari di Bari e di Foggia, svolgendo altresì attività di consulenza per il Consiglio Regionale della Puglia, per assessorati della Regione e comuni pugliesi, tra cui il capoluogo, nel campo del recupero della memoria storica relativa al Mezzogiorno.